Tarocchi di Giulietta e Romeo – Shakespeare Tarot – Dal Negro – Vintage Rare
Descrizione
Quella dei tarocchi è una sottile realtà parallela, un filtro tra il mondo reale e quello ideale: una “umbra idearum”, per parlare come Giordano Bruno, filosofo ermetico del tardo Rinascimento italiano.
Il giovane Shakespeare, secondo l’interessante ipotesi di Frances Yates, pare sia venuto a contatto con l’ermetismo bruniano, e certamente con tutto quell’insieme di idee che, provenendo da tante parti, hanno costituito una specie di substrato al pensiero e all’arte del Rinascimento nel quale s’inserisce il mondo dei tarocchi. Partendo da questa premessa, mi è parso che il teatro di Shakespeare contenesse tutto il mondo dei tarocchi. Seguendo questo presupposto o, se si vuole, questa personale intuizione, ho cercato di legare a ciascuno dei 78 arcani o un personaggio o una situazione del teatro e del mondo di Shakespeare, con una nativa preferenza, anche perché sono veronese, per Giulietta e Romeo che, secondo la tradizione – storica o leggendaria che sia: ma che differenza fa? – si amarono e morirono nei primi anni del 1300. Per questo predominano nella mia opera personaggi, architetture, oggetti, monete, riferimenti di quest’epoca.
E nei riferimenti ho cercato di essere molto preciso (si veda il libretto esplicativo) in quanto ritengo che quanto più un mondo è ipotetico, tanto più deve essere ricco di particolari del mondo reale per acquisire un’essenza proiettiva e insieme autonoma: insomma per essere altrettanto vero. E non solo artisticamente! Nel contempo ho tenuto presenti le antiche carte da gioco venete sì da creare un mazzo con il quale non avrebbero disdegnato di giocare, fra un ludo amoroso e l’altro, anche i due amanti di Verona.
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