I Tarocchi di Vetro: una gemma artistica del 1995 firmata Lo Scarabeo

Nel vasto panorama dei Tarocchi artistici del Novecento, “I Tarocchi di Vetro” rappresentano una vera e propria opera d’arte. Pubblicato nel 1995 da Lo Scarabeo, questo mazzo incanta ancora oggi per la sua delicatezza visiva e la profondità simbolica. A curare il progetto è stato Pietro Alligo, mentre l’illustrazione è opera di Elisabetta Trevisan, che ha utilizzato tempera e pastello per dare vita a immagini di straordinaria bellezza ispirate al vetro colorato e all’arte liberty.

Un mazzo che incanta: il fascino dei Tarocchi di Vetro

Chi osserva per la prima volta I Tarocchi di Vetro rimane colpito da uno stile che richiama i vetri artistici veneziani e i rosoni delle cattedrali gotiche. Le figure sembrano illuminate dall’interno, come se una luce mistica filtrasse attraverso vetrate policrome. Questo effetto è reso possibile dalla maestria pittorica della Trevisan, che ha saputo unire fragilità e potenza simbolica, evocando atmosfere oniriche e spirituali.

L’influenza dell’Art Nouveau

L’estetica del mazzo è profondamente influenzata dall’Art Nouveau, in particolare dai lavori di Klimt e Mucha. Le figure femminili sono eteree, i panneggi ricchi di movimento, gli sfondi decorati con motivi naturali e linee sinuose. Ogni carta è un piccolo quadro da contemplare, capace di evocare emozioni profonde e intuizioni sottili.

Le caratteristiche del mazzo

• Titolo: I Tarocchi di Vetro

• Anno di pubblicazione: 1995

• Editore: Lo Scarabeo

• Curatore: Pietro Alligo

• Illustratrice: Elisabetta Trevisan

• Tecniche artistiche: Tempera e pastello

• Numero di carte: 78 (22 Arcani Maggiori + 56 Arcani Minori)

• Formato: Standard da collezione, con bordi bianchi e titoli multilingua

Il mazzo segue la struttura classica dei tarocchi di Marsiglia, ma ogni carta è reinterpretata con uno stile delicato, elegante e altamente espressivo. È ideale sia per la lettura divinatoria che per la meditazione visiva o l’uso artistico.

Elisabetta Trevisan: un’artista dell’anima

L’anima visiva di questo mazzo è senza dubbio Elisabetta Trevisan, illustratrice italiana nota per le sue opere visionarie e simboliche. Con una tecnica raffinata e un senso innato dell’armonia cromatica, Trevisan ha saputo trasformare ogni carta in un racconto visivo, lasciando trasparire emozioni sottili e dimensioni interiori profonde.

Le sue figure sembrano galleggiare tra sogno e realtà, in un tempo sospeso che invita alla riflessione e all’introspezione.

Perché collezionare o utilizzare i Tarocchi di Vetro?

1. Un mazzo da meditazione

Grazie alla loro intensità cromatica e alla composizione ricca di dettagli simbolici, i Tarocchi di Vetro sono perfetti per la meditazione. Ogni carta può essere contemplata come un mandala, un portale simbolico che aiuta ad accedere a livelli più profondi della coscienza.

2. Uno strumento per la lettura intuitiva

Anche se il mazzo si rifà alla tradizione classica, le immagini di Trevisan stimolano una lettura intuitiva e personale, invitando l’interprete a lasciarsi guidare dalle sensazioni e non solo dal significato canonico delle carte.

3. Un oggetto da collezione raro

Essendo stato pubblicato nel 1995 e non essendo attualmente in ristampa, il mazzo è diventato un pezzo da collezione molto ricercato, soprattutto nelle edizioni originali firmate o accompagnate dal libretto esplicativo.

Un mazzo che parla all’anima

“I Tarocchi di Vetro” non sono solo un mazzo di carte, ma un’esperienza visiva e spirituale. Ogni carta è uno specchio dell’anima, un frammento di luce che attraversa il vetro sottile della nostra interiorità. Se hai la fortuna di possederne uno, custodiscilo con cura. E se lo trovi sul tuo cammino, lasciati incantare: questi Tarocchi non parlano solo con le immagini, ma con il cuore.